L’ufficio del futuro

Come sarà l’ufficio nell’era del post-COVID

Nel recente rapporto intitolato “The Nowhere Office“, Julia Hobsbawm descrive i cambiamenti radicali che il virus COVID-19 porterà sui luoghi di lavoro. La tradizionale connessione tra lavoro e ufficio è stata capovolta. La flessibilità data dal lavoro in remoto è innegabile. Gli uffici nell’era post covid includeranno nuove impostazioni sarà uno spazio ibrido e flessibile non collegato a orari a specifiche attività di lavoro.

Il documento, pubblicato dalla Demos Workshift Commission, un think tank britannico, descrive la crisi di identità degli uffici. Fino ad ora il “luogo” si è imposto sull’attività, In parole povere andavamo al lavoro. Da ora in poi sarà l’attività ad influenzare il luogo, sarà il lavoro ad andare dai lavoratori. Questo è un cambiamento in atto da molto ma l’emergenza mondiale ne ha accelerato il decorso, dimostrandone anche la fattibilità.

Tuttavia, il luogo rimane importante. I fattori ambientali influenzano il benessere e la produttività. Anche se il concetto tradizionale di ambiente di lavoro ora è obsoleto, l’ufficio di domani – ovunque esso sia – richiederà la stessa attenzione a funzionalità e a innovazione.

Ecco come architetti e designer trasformeranno il design degli ambienti di lavoro.

Spazi ibridi per una moltitudine di attività

Poiché lo svolgimento del lavoro si è esteso oltre alle mura dell’ufficio aziendale, altre attività seguiranno lo stesso trend. Il nostro concetto semplicistico di casa, lavoro e luoghi terzi è antiquato: ognuno di questi luoghi deve ora ospitare elementi degli altri due.

La crescita della tendenza a spazi sempre piùflessibili, in modo che possano racchiudere una moltitudine di attività, ora ha guadagnato slancio. Per esempio: le nostre abitazioni ora fungono da ufficio, scuola, palestra, bar, spa e, grazie allo shopping on line, da ipermercato. Dopo un anno di video chiamate comodamente seduti sulla nostra poltrona con la compagnia dei nostri animali domestici, la prospettiva di tornare ad una postazione di lavoro formale ogni giorno, potrebbe non essere allettante. Di conseguenza, le aziende continueranno ad espandere le attività disponibili, aggiungendo elementi di design residenziale per un maggiore comfort.

Spazi bilanciati

Nel mondo post pandemia cambierà il nostro approccio agli spazi. Ambienti privati più piccoli e zone comuni più grandi.
Lo smart working e la dad hanno dimostrato i vantaggi delle partizioni. Le videoconferenze sono destinate a rimanere in uso e la conseguente necessità di separazione acustica sta motivando il ritorno a spazi individuali che, negli ambienti lavorativi significa, piccole sale conferenza e pod acustici.

Allo stesso tempo, la paura del contatto personale e la necessità di una distanza di sicurezza motivano ambienti più ampiiper gruuppi di persone, soprattutto per incontri con persone esterne.

Arredi flessiblii

Dopo la pandemia i mobili da ufficio specifici lasceranno posto ad una più ampia varietà di tipologie di arredi, come ad esempio le postazioni “hot-desk” con postazioni a sedere non assegnati.

I lavoratori cercheranno, di volta in volta, l’impostazione più adatta allo svolgimento di un compito particolare spostandosi all’interno della sede beneficiando di uno stile di uno stile lavorativo più attivo e salutare.
Gli arredi si fonderanno con gli spazi: pods, cabine acustiche e postazioni in piedi sposeranno l’ergonomia di mobili con privacy acustica e visiva. Flessibilità e personalizzazione saranno essenziali. Dopo un anno di lavoro in video conferenza i dipendenti cercheranno maggiore controllo sul luogo in cui lavorano. Le caratteristiche personalizzabili possono includere: il controllo del clima e illuminazione, superfici regolabili.

Aria aperta

Abbiamo visto che una scarsa ventilazione interna e isistemi HVAC scadenti possono contribuire alla trasmissione di Coronavirus.

Lavorare da casa ha rafforzato la sensazione di benessere grazie anche alla possibilità di avere finestre apribili (o lavorare direttamente in giardino). Aumenterà la richiesta di ambienti lavorativi arieggiati con finestre apribili e spazi semi-esterni, con terrazze riparati o cortili.

La nuova normalità

 La “vita lavorativa post-COVID non sarà la” vecchia normalità “, come dichiara Hobsbawm.  Sebbene ci sarà un forte impulso a riunirsi nuovamente in luoghi di lavoro condivisi, le aspettative per questi spazi – e per il lavoro stesso – sono cambiate. Il programma sarà sempre più definito meno dal contenitore e più dalle scelte individuali. Ci sarà più pressione per accogliere elementi di vita, lavoro e gioco in più contesti. A tal fine, i muri che separano il design aziendale e commerciale dal design residenziale saranno smantellati. La sfida per architetti e designer sarà quella di supportare questi cambiamenti e cambiare identità mentre continuano a progettare luoghi propositivi e memorabili.



Articolo originale di Blaine Brownell su architectmagazine.com

Photo by Humphrey Muleba on Unsplash

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